E’ illegittimo vietare di distribuire pubblicità

Secondo quanto stabilito dal T.A.R., la distribuzione di volantini e cataloghi a mano lungo le strade, nei luoghi pubblici e in prossimità degli edifici dove sono collocate le cassette che ospitano la posta e il materiale pubblicitario, rappresenta un’attività essenzialmente libera, con la conseguenza che le amministrazioni non vantano poteri regolatori suscettibili di incidere direttamente nel rapporto tra gli operatori commerciali ed i potenziali clienti.

yellow mailboxE’ stato il T.A.R. Lombardia (Brescia, Sez. II, n. 641) che 17 aprile 2012 ha dichiarato illegittima una delibera consiliare sulla modifica al regolamento di polizia urbana in materia di volantinaggio, distribuzione di opuscoli e simili, verso il divieto di distribuire manifesti, opuscoli, foglietti ed altri oggetti nelle strade, piazze e spazi pubblici o aperti al pubblico, salvo determinate e restrittive condizioni.

Sostanzialmente, la sentenza stabilisce che questa delibera consiliare viola gli artt. 3, 41 e 97 della Costituzione e introduce una disparità di trattamento tramite eccesso di potere: la delibera infatti limita solo gli operatori door-to-door, che distribuiscono “porta a porta” senza destinatari ben definiti, mentre non impedisce in alcun modo gli operatori che utilizzano il servizio postale e i portalettere tradizionali che consegnino pubblicità: la delibera è dunque illegittima in quanto lesiva della libertà di concorrenza.

Nella delibera non è inoltre stato estrinsecato come si applichino alla distribuzione i richiami alle questioni della “nettezza urbana”, del “disturbo alla circolazione” e delle “molestie ai cittadini”: contro simili reati e comportamenti deprecabili già esistono specifiche norme e le relative misure amministrative: ad esempio l’art. 639 del codice penale, sull’imbrattamento e deturpamento di cose altrui, oppure l’art. 660 del codice penale sulle molestie e il disturbo alle persone.

Per altre informazioni e per il testo della sentenza:
PoliziaLocale.com

Non tutti i posizionamenti sono uguali

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Un volantino, una brochure o un catalogo possono essere distribuiti in diversi modi, ma ovviamente non tutte le modalità di consegna sono ottimali e sempre aderenti alle richieste del cliente e alle normative.

Troviamo spesso materiale pubblicitario nelle cassette postali private, negli spazi postali comuni, nelle cassette per la pubblicità condominiale, e anche presso portinerie, sugli zerbini, nelle inferriate dei cancelli, e in numerosi altri posizionamenti all’esterno della cassetta delle lettere.

C’è chi afferma che ogni modalità di consegna abbia i suoi pro e contro: in ogni caso, le cassette postali rimangono ad oggi la destinazione ottimale per raggiungere un potenziale cliente e aumentare la cosiddetta redemption della copia (che fondamentalmente coincide con la lettura da parte del target di riferimento, e l’acquisto di un bene o servizio).

A meno che non ci siano ordinanze o cartelli che vietino esplicitamente l’inserimento di materiale pubblicitario in cassetta, non c’è posto migliore per lasciare una copia di un catalogo: la cassetta postale è il luogo che viene controllato quotidianamente dalla maggior parte delle famiglie, essendo generalmente il punto in cui il portalettere consegna la corrispondenza.

E’ vero che una par te dei residenti è infastidita dalla ricezione di materiale pubblicitario in cassetta, ma l’osservanza e il rispetto dei cartelli di divieto è generalmente sufficiente ad evitare scontento tra residenti e potenziali clienti.

sharedboxIn caso di divieto di inserimento in cassetta postale, molti distributori ricorrono allo spazio comune per la pubblicità, ovvero la cosiddetta cassetta condominiale, dedicata esclusivamente alla ricezione di annunci pubblicitari, volantini, cataloghi e brochure promozionali.

Rispetto alle cassette delle lettere personali, la consegna in un contenitore comune e condiviso, specifico per il materiale promozionale, è un’opzione meno vantaggiosa per il marchio in distribuzione, anche se è sicuramente più facile e veloce per l’addetto alla distribuzione: l’operatore evita così di incasellare le copie una ad una, non si ferma a cercare eventuali cartelli di divieto, non è limitato o rallentato dallo spazio ridotto delle caselle individuali, e a posteriori è più difficile dimostrare che abbia consegnato un numero inferiore di copie rispetto al quantitativo richiesto.

Per il materiale negli spazi condominiali, il tasso di risposta e la redemption sono decisamente inferiori rispetto alle cassette personali tradizionali.

Le consegne fuori casella consistono in una distribuzione meno incisiva, e anche più rischiosa, perché a volte finiscono per danneggiare l’immagine dell’azienda, soprattutto nel lungo periodo.

above_mailboxComparativamente, la consegna fuori casella vede più spesso il materiale finire il proprio percorso in maniera ingloriosa: calpestato, gettato a terra o in un cestino, bagnato dalla pioggia, ignorato. Il cliente tende inoltre ad associare il volantino abbandonato davanti alla propria porta di casa con il marchio sul volantino: chi considererà scorretto e maleducato per avergli sporcato il pianerottolo con della “carta straccia” non sarà il distributore, ma il brand il cui logo campeggia sulla brochure.

in_the_doorLa scelta delle modalità di consegna spetta innanzitutto al cliente, che ad esempio può richiedere al distributore di ignorare completamente gli spazi condominiali piuttosto che gli edifici senza cassetta, oppure può dare indicazioni precise sulle quantità da lasciare in caso di cassette comuni e portinerie. Naturalmente si può anche essere più o meno inflessibili rispetto alle consegne fuori casella: a nostro avviso, la cosa importante è essere sempre consapevoli di cosa sta succedendo, e utilizzare in modo proficuo le informazioni che si possono raccogliere sul campo tramite un controllo della distribuzione in tempo reale.

In questo modo, è possibile costruire un’immagine chiara e priva di sorprese su quanto sta accadendo, migliorando la produttività, la redemption, e limitando al massimo la possibilità di azioni fraudolente, magari risparmiandosi anche qualche telefonata di lamentele da parte di residenti arrabbiati, e persino potenziali sanzioni o denunce.

 

Dati geografici e demoscopici

demographic_questionPer massimizzare il successo di una campagna pubblicitaria in programmazione, particolarmente in aree mai raggiunte in precedenza, può essere utile raccogliere informazioni sulle zone di riferimento.

I nostri servizi comprendono ricerche specializzate relative a vari aspetti delle superfici urbane e suburbane: i tipi di strade prevalenti in una determinata area, la quantità di cassette/famiglie presenti, l’accessibilità degli spazi postali, e altri dettagli che potrebbero essere rilevanti in funzione, ad esempio delle categorie mercelogiche (pensiamo a quanto è importante rilevare le aree verdi private per chi distribuisce pubblicità nel settore del bricolage e giardinaggio).

Altri elementi che possono influire sono la presenza di zone esclusivamente pedonali o chiuse al traffico, la presenza di edifici abbandonati o di case vacanze temporaneamente non abitate.

mailboxesLa raccolta di dati geografici e demoscopici è personalizzabile in base alle esigenze del cliente, ma generalmente un buon lavoro include il conteggio delle cassette postali (distinte in accessibili e inaccessibili), degli spazi condominiali per pubblicità, e anche dei cartelli “no pubblicità” e delle portinerie (di cui può essere indicato l’atteggiamento nei confronti del materiale door to door).

Naturalmente, l’elemento più determinante è il numero complessivo di edifici presenti, con l’indicazione di quante famiglie, aziende ed esercizi commerciali coesistono in un comune o settore.

Questi numeri permettono di calibrare razionalmente e in modo indipendente una buona distribuzione, orientandola in funzione del target di riferimento, e permettendo di ricalcolare efficacemente le zone grigie per le quali i programmi di distribuzione potrebbero proporre quantitativi di copie che appaiano eccessivi o sospetti.